ESSERE NON QUI

Il 21 settembre 2018 segna una data importante per la “Galleria VentoBlu” di Polignano a Mare, che festeggia i suoi primi due anni di attività con una nuova collettiva, due anni di vita ricchi e pieni di appuntamenti; un lavoro sapiente e certosino ha contraddistinto l’attività della Galleria che ha portato nel nostro territorio, opere e artisti che non avevano mai esposto prima nel sud Italia, prediligendo palcoscenici più blasonati come gallerie e “spazi arte” del nord Italia o delle capitali europee.
Il fermento culturale e il respiro internazionale che contraddistingue la Galleria, si sposa con la sua città, Polignano a mare, diventando, in questi due anni, una vetrina sempre più importante e una realtà integrata nel territorio.
Ha fatto incontrare e dialogare artisti provenienti da territori, formazioni, culture e stili diversi, divulgando e avvicinando al variegato universo dell’arte contemporanea un pubblico sempre più ampio e soprattutto eterogeneo.
Il dialogo continua con questa nuova mostra e continua la voglia di stimolare il pubblico, ma soprattutto di presentare artisti di grande fama accanto ad artisti meno noti ma in ascesa e ad un giovanissimo talento, che in pochi anni sta riscuotendo grande apprezzamento, per i suoi progetti, in giro per l’Italia.
I tre artisti scelti per questa mostra sono: MARCO MAZZUCCONI, PAOLO DI ROSA, FRANCESCA SANTORO.
Le opere dei tre protagonisti, sono accomunate da una rappresentazione sognante e metafisica immersa in un non-luogo onirico. Frammenti di un’esistenza diversa dalla presente, sono costretti ad adattarsi in nuove forme e circostanze, assumendone valori diversi, superandone il confine simbolico, materico, fisico, e creando un movimento di apertura verso nuovi orizzonti.
MARCO MAZZUCCONI materico creatore di oggetti, informale inventore di forme, legate e avvicinate soltanto casualmente, propone una serie di oli su tela informali, dove è così forte il desiderio di astrazione da investire anche lo spettatore, donando un senso di momentaneo isolamento e smarrimento ed una necessità di ri-connessione con sè stessi in relazione a ciò che ci circonda. In altre parole, una ri-scoperta dell’essere non esclusivamente relazionato al luogo e non più semplicisticamente limitato e vincolato al tempo.
PAOLO DI ROSA espone figure umane, tema centrale in tutte le sue opere, immerse in un non-luogo, proiezione onirica e introspettiva della stessa, intimo dialogo tra il sentire e la realtà. Incontriamo comunque un forte ancoramento alla realtà per mezzo di “fili” di materia pittorica che costruiscono i piani, che rappresentano gli elementi, ma che molto più spesso sono veri e propri fili conduttori che hanno il compito di guidarci attraverso la nostra immaginazione, verso direzioni che noi stessi tracciamo al di là dei limiti pittorici e tramite la nostra fantasia. L’immagine del filo come strada da seguire verso un’altra realtà. Con Paolo Di Rosa non siamo più nella costruzione dello spazio, ma in un’anti-spazialità fisica di origine onirica dove noi spettatori siamo autori tanto quanto lo è il pittore stesso.
FRANCESCA SANTORO dispone trasparenze su più livelli e vari strati con la morbidezza del tulle, il disegno si fa ricamo attraverso la sovrapposizione di fili, segni di matita più intensi che insieme al colore si distribuiscono in diverse velature allo scopo di eliminarne i limiti fisici, per offrire un orizzonte sconfinato di possibilità, evocando ricordi originali che vanificano le convenzioni temporali e spaziali. L’atmosfera, tra una realtà dal sapore malinconico e il sogno, è la vera protagonista della rappresentazione. I ricordi si sbiadiscono con il tempo, ma ne rimangono le emozioni, le tracce e la voglia di ricordare, per rivivere quel particolare momento che non potrà più essere vissuto. La pulizia, la delicatezza del cromatismo, la leggerezza delle forme come delle ombre sospese, sono i fattori principali che vanno a determinare la poetica delle sue opere. Come nei sogni, la realtà si altera: l’immagine si scompone e le tracce che la ricordano si elevano e fluttuano nello spazio come una visione.
Il vernissage del 21 settembre prevede una serata ricca di sorprese, fatta di dialoghi tra linguaggi estetici molto diversi e ci sarà spazio anche per un omaggio al grande Pino Pascali, per l’anniversario dei 50 anni dalla sua morte.

Giuseppe Lopriore