GIUDITTA antichi e nuovi ritratti di donna

GIUDITTA : ANTICHI E NUOVI RITRATTI DI DONNA TRA GRAZIA E GIUSTIZIA

POLIGNANO A MARE , 30 NOVEMBRE 2016


Si inaugura mercoledì 7 dicembre 2016 alle ore 18:30 presso la galleria d’arte ‘Ventoblu’, Via Conversano 14, Polignano a Mare (BA), la mostra ‘Giuditta, antichi e nuovi ritratti di donne tra grazia e giustizia’. Gli invitati alla vernice nel nuovo spazio espositivo curato da Almerico Brancaccio e Vito Ardito, saranno condotti in un viaggio estetico – sociologico alla scoperta delle opere esposte, dal dialogo tra il critico d’arte Dario Dimunno, studente presso la scuola di specializzazione post lauream in beni storico – artistici dell’Università ‘Suor Orsola Benincasa‘ di Napoli, e il professor Silvio Suppa, docente di storia del pensiero politico presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. La mostra nasce dall’osservazione dei ritratti antichi e dalla forza che da essi si irradia e dal desiderio di istituire un confronto tra questi e le opere del presente; diversi e di pregio sono infatti i ritratti, provenienti da importanti collezioni e comprendenti un vasto arco cronologico dal ‘600 alla contemporaneità,



e celebri sono i nomi: da un seguace dell’Allori allo svizzero Jean Etienne Liotard, attivo per gran parte del ‘700 così come il francese Jean Baptiste Greuze, ai grandi esponenti dell’Ottocento pugliese Gioacchino Toma, Giuseppe De Nittis e Francesco Paolo Michetti, fino a giungere all’attualità con Pamela Campagna, Roberta Savelli, Severino Del Bono e Giorgio Tentolini. Personalità artistiche che, pur con variazioni nella rappresentazione di soggetti diversi per collocazione temporale, ruolo sociale, politico e familiare, e con alcune tra le più disparate modalità esecutive (dal tradizionale olio su tela del passato ai fili sottili e alle reti della contemporaneità), sono unite dalla comune sensibilità estetica di rappresentare donne simbolo di potenza e giustizia che hanno fatto la storia di un popolo, (è il caso dell’eroina Giuditta che decapita Oloferne del seguace dell’Allori), o della famiglia e della storia artistica di un uomo, oltre che incarnazione della grazia, (nel caso del ritratto della moglie Leontine del De Nittis),
per giungere infine alle contemporanee iconografie che invitano lo spettatore ad andare al di là dell’immagine per potersi liberare da visioni quotidiane e banalizzanti della femminilità. Particolare attenzione sarà infatti rivolta alla più aggiornata e contemporanea produzione in merito alla tematica della femminilità, con la presenza di ben quattro artisti attivi prevalentemente a livello internazionale: si va dalla barese Pamela Campagna, grafica e designer, con all’attivo numerose collaborazioni, esposizioni con fondazioni culturali italiane ed estere oltre a prestigiosi riconoscimenti, la quale è impegnata in una ricerca sulla questione della mutazione e la non permanenza delle percezioni e dei sentimenti con opere, realizzate con materiali inconsueti, che hanno l’intento di lasciare questioni aperte sul nostro modo di essere in relazione alla vita e alle relazioni umane, alla milanese Roberta Savelli, scenografa e pittrice, con alle spalle numerose esposizioni in ambito prevalentemente italiano e specializzata nella realizzazione di ritratti di adolescenti e bambini con olio diluito su leggerissime tele di garza, simboliche della fragilità di queste età. L’esposizione prosegue con due opere del bresciano Severino Del Bono, pittore i cui ritratti di donne bendate esplicitano il concetto di chiudere gli occhi al di fuori per aprirsi al di dentro per oltrepassare i confini della mimesi e penetrare nelle profondità della psiche, per poi concludersi con i tre ritratti del cremonese Giorgio Tentolini , grafico e designer, già insignito da riconoscimenti nel corso della sua carriera, ogni sua opera nasce da una precisa indagine sul Tempo come memoria e identità, in un’attenta e lenta ricostruzione che avviene con lo studio della luce e l’incisione di strati e di materiali diversi, utilizzando in particolar modo il medium del tulle e del nastro adesivo nella sua ricerca della levità meditativa che tali materiali restituiscono all’immagine. La mostra sarà aperta al pubblico dall’8 dicembre al 15 gennaio 2017.