VIAGGIO LATERALE

Viaggio Laterale” Dall’ 11 Marzo al 20 Aprile 2017, presso la Galleria d’Arte VENTOBLU di Polignano a Mare (BA) – Via Conversano ,14.


“Viaggio Laterale”, è il titolo della mostra che “ospiterà”, nella nuovissima Galleria d’ arte VENTOBLU di Polignano a Mare, le opere pittoriche, di due artisti pugliesi: Fabio Pellicano e Vito Savino.

Polignano a Mare rappresenta una cornice ideale per questa mostra, che offre allo spettatore, il tema del “viaggio”, tra noto e ignoto, conscio e inconscio, partendo dal rapporto tra uomo e natura. Incontreremo, attraverso una vera e propria esperienza, animali “verissimi” e “fantastici” che ci guarderanno negli occhi e guideranno, creando in noi sensazioni contrastanti e scuotendo spesso, letteralmente la nostra coscienza, lungo un percorso di conoscenza, invitandoci a indagare il nostro rapporto con la natura, l’ignoto e noi stessi.

La” Perla dell’Adriatico”, offre un paesaggio, frutto del rapporto pacifico tra uomo e natura, dove l’azione antropica ha saputo adattarsi, senza stravolgimenti, all’azione creatrice- generatrice della natura, il fenomeno del carsismo, la millenaria azione erosiva dell’acqua sulla materia, che ha creato grotte, lame, cunicoli, su cui la macchia mediterranea si è insediata agevolmente, cesellando il paesaggio.

La mostra vuole indagare il rapporto ancestrale tra noi uomini e la natura, scavando dentro di noi, come l’acqua, il mare che ha scavato le grotte polignanesi, rifugio sicuro di mille tipologie di esseri viventi reali e fantastici, luoghi che rimandano a leggende e racconti di avventurosi marinai e che richiamano anche alla sicurezza del ventre materno, dove gli ominidi hanno trovato i loro primi rifugi, portandoci a riflettere sulla nostra umanità, sulla nostra capacità di sopravvivere alla Jungla contemporanea.

Pellicano e Savino ci invitano ad intraprendere un viaggio di “formazione” con le loro immagini che prende piede dalla visione per poi concretizzarsi dentro di noi, nella nostra mente.


Vito Savino, conversanese di nascita, ma con una vocazione e formazione artistica spiccatamente mediterranea, con una ventennale carriera artistica sia nel mondo figurativo che musicale, ci accompagna come nocchiero in un viaggio visivo, che salpa dalle tele per poi assumere rotte interiori e mentali, metafisico, ma dai caratteri, dal linguaggio pittorico, fortemente realistico.
Il tema della valigia è ricorrente e l’acqua è il tramite, il mezzo di questo viaggio, il viaggio come crescita interiore indagine dentro se stessi, spinti verso la conoscenza di mondi inesplorati come infiniti mondi paralleli.

Miniaturistico, fumettistico visionario, ma con i piedi ben piantati a terra, direi piuttosto in acqua, perché l’acqua è l’elemento in cui si trova più a suo agio, il nostro pittore, quasi più della terra ferma. L’acqua come brodo primordiale da cui scaturiscono le sue idee, visioni che riesce a stento a bloccare su carta, nel bozzetto preparatorio, ed è attraverso l’acqua che ci invita a viaggiare nella sua interiorità e nella nostra.

Le sue opere prevedono una doppia lettura e infinite interpretazioni e grande libertà interpretativa per lo spettatore, in continua lotta tra finito e non finito, come un fumetto, la cui storia comincia ma non ha mai fine, utilizzando una tecnica mista, carta e acqua(ancora)su iuta, con colori a tempera.
Le sue opere nascono come miniature medioevali, illustrazioni di libri che si animano (Pop-up) emergendono dal foglio, la bozza preparatoria, dove cerca di fermare un idea iniziale, che poi prende una vita autonoma, allargandosi su tele molto ampie dove, Savino, ha la liberta di bloccare le sue immagini. Immagini molto visionarie, miste, dove predomina il “miscuglio” tra figure zoomorfe, antropomorfe e oggetti di vita quotidiana, come un sorprendente “Bestiario Contemporaneo”.


Fabio Pellicano, pugliese ( salentino) ma soprattutto europeo (vive e lavora tra Bruxell e Tricase), specializzato nella tecnica ad olio su tele, ci propone ritratti e figure estremamente realistiche di animali esotici in via di estinzione. Queste figure, imponenti e severe, come sono i leoni, i buoi , i grifoni dei portali aggettanti delle Cattedrali Pugliesi, hanno un forte valore evocativo; ci invitano al viaggio in mondi esotici sconosciuti, come la Jungla raccontata da Emilio Salgari con i pirati della Malesia e i corsari delle Antille.
Una jungla, pensata, sognata, mai vista ne vissuta, che porta a interrogandoci sul nostro rapporto con la natura e quindi sulla nostra stessa natura umana. Animali rarissimi, “vivi”, di cui possiamo sentire il respiro e l’anelito vitale, che ci guardano fissamente negli occhi, creando in noi un senso di ansia, di colpa, d’inquietudine per lo scempio delle opere umane contro natura. Questo viaggio in una jungla lontana sognata e immaginata, non è altro che una metafora, poco celata, della nostra esistenza, della nostra vita, la nostra realtà contemporanea, in cui lottiamo per sopravvivere, spingendoci a riflettere sui valori umani, sulla nostra capacità di sopravvivenza e sulla forza di vivere, di aggrapparsi alla vita di questi “splendidi esemplari” e la nostra capacità di assomigliargli.


Giuseppe Lopriore