LA FORMA DELL'ACQUA



La nuova e ultima collettiva della Galleria VentoBlu di Polignano a Mare, vede la partecipazione di quattro giovanissimi artisti Aqua Aura , Lorenzo Galuppo, Leonardo Gambini,(entrambi under trenta), Vito Savino e attraverso le loro diverse inclinazioni e tecniche espressive, propone allo spettatore una riflessione sull’acqua: l'elemento naturale più semplice e indispensabile al mondo, trasparente, chiara, inodore, insapore, limpida, simbolo di purezza e splendore, l'acqua è spesso stata scelta come metro di paragone da cantanti e poeti.

Aqua Aura ,artista che vuole lasciare al mistero la sua identità per dare maggiore forza ai suoi progetti , propone manipolazioni fotografiche digitali che producono illusioni visive, anomalie fenomeniche e paesaggi imprevedibili di sapore alchemico;
Lorenzo Galuppo ventiquattrenne di origine salentina , determinato nel dedicare la propria professione all’Arte , con raffinatezza pittorica racconta paesaggi sfocati, visti in corsa, espressione del poco tempo che dedichiamo all’osservazione ;
Leonardo Gambini anche lui giovane under 25 proveniente dalla Accademia di Brera, determinato nel suo progetto di ricerca espressiva attraverso linguaggi che richiamano l’astratto di Mark Rothko ,
con l’utilizzo di nuovi materiali : lastre minimaliste sovrapposte di metacrilato assemblate in teca, in cui ci si può riflettere ;
Vito Savino , diplomato a Brera e alle sua terza mostra con la galleria VENTOBLU, con le sue immagini visionarie su iuta tra Dadaismo e Surrealismo e racconti onirici.

Il titolo della mostra è di per se un ossimoro, cerca di fermare in qualche modo un elemento naturale che non è afferrabile, infatti l’acqua, cambia forma e scorre attorno alle cose trovando sentieri segreti a cui nessun altro ha pensato: un pertugio nel tetto o un piccolo buco in fondo a una scatola. Senza alcun dubbio è il più versatile dei cinque elementi, può dilavare la terra, spegnere il fuoco, far arrugginire un pezzo di metallo e consumarlo. Persino il legno, che è il suo complemento naturale, non può sopravvivere se non viene nutrito dall’acqua.
Due tra le innumerevoli proprietà dell’acqua, la trasparenza e la capacità riflettente delle immagini costituiscono il filerouge, che unisce le opere dei protagonisti di questa mostra, in particolare la riflessione dell’immagine mai veritiera e rispondete alla realtà, su superfici come l’acqua o lo specchio, in cui la ricerca dell’immagine diventa immaginazione e la visione diventa stupore come nel Narciso di Caravaggio (inserito da Roberto Longhi tra le opere giovanili del maestro lombardo).
Questa ricerca porta a riscoprire noi stessi, ci rimanda ad atmosfere sospese, alle dinamiche dello sguardo e ai fenomeni distorti della percezione di entità labili o inconsistenti, ovvero la traduzione scientifica dell’esperienza che abbiamo dell’invisibile, dello sconosciuto, dell’incognito che è dentro di noi, il mondo onirico del sogno e del nostro inconscio, come un’ illusione ottica o sensoriale,un attimo fuggente nel quale catturiamo l’impressione di entità altrimenti impercettibili.
La mostra propone un viaggio alla ricerca della nostra immagine sensoriale e fenomenica nell’elemento principe della nostra vita, come se stessimo cercando la nostra vera identità o per un attimo la nostra anima la nostra vera essenza, riflettendo sulla condizione esistenziale del nostro contemporaneo e sulla problematiche che assillano il nostro tempo, come la scarsità di risorse, tra tutte quelle idriche, la mostra ha quindi, anche, un sostrato di finalità educative, sociali, di riflessione sui problemi del nostro tempo, cosa che l’arte non sempre e necessariamente deve avere.
In base alle stime più recenti, più di un miliardo di persone non hanno tuttora accesso a fonti di acqua pulita. In alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa è di circa 6 chilometri a piedi la distanza media compiuta ogni giorno per procurarsi l’acqua, con un carico medio di 20 chili sulle spalle nel viaggio di ritorno. Mentre in Italia consumiamo ogni giorno 200 litri al giorno procapite. Il 22 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, la materia di cui è fatta la nostra vita.

Giuseppe Lopriore.
Storico e Critico d’arte